HO VISTO © di Enrico Toso Appunti su un viaggio che ci riguarda. Lettura di Luigi Maria Corsanico. Opera pittorica di Edgar Caracristi. Colonna sonora da “La voce dei sommersi” Ennio Morricone.
Eraa il 2015. Cosa è cambiato?
Enrico Toso
HO VISTO © di Enrico Toso Appunti su un viaggio che ci riguarda. Lettura di Luigi Maria Corsanico. Opera pittorica di Edgar Caracristi. Colonna sonora da “La voce dei sommersi” Ennio Morricone.
Eraa il 2015. Cosa è cambiato?
Enrico Toso
Ph dal web
Della rosa che donai
sono rimaste solo le spine
Giace secca abbandonata
nel cestino della storia
È nel palmo della mano
la carezza su di un volto
Il silenzio ha il suo passo
sulla strada del ritorno
Sta nel volo la certezza
di un uccello spaventato
Resta sempre qualche piuma
tra le spine di una rosa
Enrico Toso
Ph di EpicStockMedia
Stammi vicino
dammi la mano
delle paure farò coraggio
Abbracciami forte
tra le tempeste
Stringimi al petto
toglimi il respiro
nell’apnea troverò riparo
Donami parole
un sussurro all’orecchio
nel brivido arcano cadrò a spirale
Dispiegherò le ali al vento
un volo planato
nel cielo svelato di un sentimento
Enrico Toso
LETTERE
Ho un cassetto pieno di lettere ricevute. Quando le leggo, di ogni calligrafia conosco la voce, il timbro, l’inflessione. E rincorro l’immagine, la forma. Percepisco remote vibrazioni, luci, ombre. Ma ogni volta manca un tassello perché la corrispondenza sia vera: le mie lettere. Non so cosa ho scritto. Posso solo dedurre, immaginare, fantasticare. Quello che leggo è la realtà di quel tempo, vista con gli occhi altrui. E allora invento storie.
Enrico Toso
S’imbianca il flutto
sullo scoglio nero
raggrumata forma
d’antico calore
Resiste al frangersi delle stagioni
memore dell’infuocato ventre
S’erge in mezzo a bufere e tempeste
attendendo l’ultima onda
ai cui piedi s’adagia
la sfinita attesa
Gorgheggia l’oblio
fra le sfrangiate vesti del tempo
mentre cerco conchiglie
tra i frammenti dispersi degli anni
Enrico Toso
Nulla chiedesti
se non l’amore
Porgesti le mani a conchiglia
Misi una perla nel nicchio
e una moneta d’oro
Tra le tue labbra s’accese un sole
Scelsi la cecità
e lo scalpiccio della mancanza
Enrico Toso
Ph dal web
Del risveglio
ho il suono del carillon
sul comò
e il frusciare delle lenzuola
Mi raggomitolavo ancora un po’
sul tuo alzarti piano
un faticoso movimento degli anni
nella danza del tempo sfiorito
E ascoltavo le note
che cullavano i sogni
nella fessura degli occhi
Una presenza la tua
rassicurante la mia
Desideravo che la musica non avesse fine
continuasse ad aleggiare
sospesa sul confine
tra lo stare e l’andare
dove giace l’embrione dell’accadere
Alla finestra sorgeva il sole
sul comodino la luce accesa
e tu
lo sguardo su di me
pronunciavi l’ora giusta
Poi forzavi le mie palpebre
con il chiarore dell’alba
spalancato tra gli scuri
Le tue rughe risplendevano
Erano la scrittura che leggevo
il cammino che conoscevo
le radici affondate nella carne
Le stesse del viso
che mi osserva dallo specchio
sul sorgere del giorno
Enrico Toso